GLI ANGELI. O fiori lucenti,
O fiamme felici,
In queste pendici
Recate l'amor!
Di gioja languenti
Si mostrano i cor.
Del giorno la luce
Per tutti riluce;
De! Verbo si spandano
Sull'alme i tesoriMEFISTOFELE. Oh bile! Oh scandalo! Essi volteggiano sgominati sulla mia testa, fanno la ruota per aria e piombano giù nell'inferno! Andate, o maledetti, e che il diguazzarvi nelle fiamme sia per voi un piacere. Io solo resto impavido al mio posto, io solo combatterò. (Dibattendosi fra un denso nuvolo di rose.) O fuoco fatuo, indietro! va pure! potrai risplendere a tuo piacere; queste fiammelle si provino a scintillare più vivide per quanto lo consente il loro potere! Alfin sei mio, capoccino! Ah! tu vorresti svincolarti e ritornare nell'aria! ma no... Misericordia! Ahi! il folletto s'incolla al mio cocuzzolo, ahi! ahi! è pece! è zolfo!... Inferno! oh spasimo!
GLI ANGELI (Coro.)
All'astro felice,
Fratello ten vaiChé sol si consente
Non prendati mai
Vaghezza di quanto
Di pianto - è cagione
A lui che ripone
Sua speme lassù.
E allora, se accada
Che tedio t'invada,
Noi spirti celesti,
Apostoli santi,
Farem che si desti,
Correndo a' tuoi pianti
L'antica virtù.
Che sol si consente
L'eterno splendor
All'anima ardente
Nel foco d'amor!
MEFISTOFELE. Tutto il cervello è in fiamme, il sangue mi bolle nelle vene; questo elemento è veramente assai più che diabolico! le vampe stesse dei dannati sono assai meno ardenti! Ora comprendo gli spasimi dell'amore. Poveri amanti! ora mi è dato di conoscere il martirio che vi strazia; o voi il cui cuore sanguina ad una parola, ad un atto od un sorriso di colei che idolatrate; voi che turbati e melanconici, implorate torcendo il collo il perdono e la grazia di colei nell'istante in cui ella vi disprezza maggiormente.
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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358 |
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Dibattendosi Coro
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