Foss'ei pure d'asbesto,
Impuro tuttavia.
Quando la possa arcanaDello Spirto immortal che fonda e crea
Gli elementi d'un mondo a sč rappella,
Rotte mandar le anellaDi loro stretta e duplice natura
Agli angioli del ciel non č concessoChč solo all'increato
Perfetto amor di svincolarle č dato.
GLI ANGELI Novizi.
Di mezzo alla leggieraNebbia e a' vapori onde ricinte sono
Codeste rocce di granito, un suono
Parte, qual d'una schiera
Di spirti che qui presso errando vada.
Ma vie pių si dirada
Il vel frapposto, e a noi l'avventuroso
De' beati fanciulli eletto stuolo
Rivelasi, che a volo
Si distende pel liquido sereno.
D'ogni affanno terreno
Francato il gentil coro
Mostra i lucidi e tersiVanni, e il bel manto di rugiada aspersi;
E giā delle superne
Sfere pregusta le dolcezze eterne,
Or che pronto č a salir, lasciam, fratelli,
Che il suo cammin, misto agli eletti, imprenda
E le prime con lor rote trascenda.
(Trasmettono la parte immortale di Faust ai Fanciulli Beati, i quali s'incaricano d'iniziarla.)
I FANCIULLI BEATI.
E a noi questa crisalide
Raccogliere non pesa,
Che a gloriosa e splendida
Opra miriamo intesa;
Essa ne fia mirabile
Pegno del vostro amor.
Ma perchč in tutto sciolta
Non si palesa ancora,
Togliete via que' bioccoli,
Strappateli una volta;
Che dell'eterna aurora
Le arrida lo splendor.
DOCTOR MARIANUS (nell'interno della cella pių elevata e pių pura). Di qui lo sguardo spazia intorno e lo spirito ondeggia fra l'Eterno ed il mondo. Ma nel seno delle nubi accese, scorgo uno stuolo di sante donne che volano in cielo.
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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358 |
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