Il caso presente offre questa circostanza rimarchevole che si tratta di due dotti della medesima età, collegati da trentotto anni nella medesima università i quali, coltivando lo stesso campo in due direzioni opposte, scansandosi, sopportandosi vicendevolmente con una attenzione piena dì reciproci riguardi, non hanno potuto sottrarsi a una collisione finale, che ha dovuto colpirli tutti e due penosamente.
Dopo queste considerazioni generali possiamo procedere all'esame del libro di cui il titolo sta in capo a questa memoria. Dal principio di marzo i giornali di Parigi parlano ai loro lettori di questo avvenimento e si schierano dalla parte dell'uno o dell'altro dei due avversari. Queste discussioni occuparono parecchie sedute, fino a che Geoffroy-Saint-Hilaire credette opportuno di mutare il teatro del combattimento e di fare un appello, per mezzo della stampa, a un pubblico meno ristretto.
Noi abbiamo letto e meditato questo libro; fummo trattenuti da più di una difficoltà, e per meritare i ringraziamenti di quelli che staranno ora per leggerlo, ci sforzeremo di guidarli facendo la cronaca delle discussioni che hanno agitato l'accademia, le quali discussioni si possono considerare come il sommario dell'opera.
Seduta del 15 febbraio 1830.
Il signor Geoffroy-Saint-Hilaire legge un rapporto intorno a una memoria di due giovani naturalisti(1), la quale contiene delle considerazioni sulla organizzazione dei molluschi. In questo suo rapporto, egli lascia scorgere una viva predilezione per le induzioni a priori, e proclama l'unità di composizione organica siccome la chiave di ogni studio della storia naturale.
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