Tutti e due presero a lavorare zelantemente insieme, non sapendo nè l'uno nè l'altro quanto fosse diversa la tendenza dei loro ingegni. Nell'anno 1798 la spedizione arrischiata e misteriosa di Egitto tolse Geoffroy-Saint-Hilaire dai lavori dello insegnamento; ma egli si confermò ogni giorno meglio nella sua via sintetica, e trovò l'occasione di applicare il suo metodo in quella parte della grande opera sull'Egitto di cui è autore. La grande stima che egli seppe ispirare al governo colle sue cognizioni e col suo carattere, fece sì che gli venisse affidata, nel 1808, la missione di organizzare gli studi nel Portogallo; il suo viaggio arricchí il Museo di Parigi di parecchi oggetti importanti. Sebbene egli fosse unicamente assorto nei suoi lavori, la nazione lo volle avere a rappresentante; ma una arena politica non era il campo che gli convenisse, ed egli non salì mai alla tribuna.
Nell'anno 1818 egli proclamò per la prima volta i principî secondo i quali studiava la natura, formolò la sua opinione nel modo seguente:(2) «L'organizzazione degli animali è sottomessa a un piano generale il quale, modificandosi nelle diverse parti, produce le differenze che si scorgono in essi.»
Passiamo alla storia del suo avversario.
Giorgio Leopoldo Cuvier nacque nel 1779,(3) a Montbelliard, che allora apparteneva al ducato di Wurtemberg. Egli si fece presto familiare la lingua e la letteratura tedesca; il suo gusto spiccato per la storia naturale lo mise in rapporto col dotto Kielmeyer, e questo legame continuò a malgrado delle distanze che li separavano.
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