Ogni anno il Buffon pubblicava un volume, ed io era testimonio dello interessamento che destava in una società eletta; in quanto a me il nome dell'autore, quello de' suoi illustri contemporanei furono le sole cose che rimasero impresse nella mia memoria.
Buffon nacque nel 1707; quest'uomo rimarchevole, pieno di vedute brillanti ed estese, amava la vita e la natura vivente; si interessava a tutto ciò che aveva sotto gli occhi, Amante dei piaceri e della società, egli volle rendere la scienza attraente e piacere ammaestrando. Le sue descrizioni sono dei ritratti. Egli presenta l'essere nel suo complesso, sovratutto nei suoi rapporti coll'uomo, cui ha raccostato gli animali domestici. Facendo suo prò di tutto ciò che è conosciuto, trae partito dai lavori dei naturalisti, e sa vantaggiarsi dei racconti dei viaggiatori. Direttore delle collezioni già considerevoli del Jardin des plantes, piacevole della persona, ricco, innalzato alla dignità di conte, egli sembra regnare come un sovrano sul grande impero delle scienze, di cui il centro è a Parigi. Egli conserva tuttavia in faccia ai suoi lettori una dignità piena di grazia. In questa posizione elevata, egli seppe trarre partito di tutti gli elementi del sapere di cui era circondato. Quando egli scriveva, vol. II, pag. 544: «Le braccia dell'uomo non somigliano affatto ai membri anteriori degli animali, nè alle ali degli uccelli,» egli cede a quella impressione che domina il volgo e gli impedisce di vedere negli oggetti esterni qualche cosa al di là di ciò che è accessibile ai suoi sensi grossolani.
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