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      Pietro Camper era fornito di una rimarchevolissima attitudine alla osservazione e alla combinazione; sapeva riflettere su ciò che aveva veduto, far rivivere le sue scoperte in se stesso, animarle e vivificare in tal modo le sue meditazioni. Tutto il mondo ha reso giustizia ai suoi meriti immensi. Io ricorderò solamente il suo concetto dell'angolo facciale che permette di misurare la sporgenza della fronte, invoglio dell'organo intellettuale, e di apprezzare per tal modo il suo predominio sull'organismo destinato alle funzioni puramente animali.
      Geoffroy gli dà questo magnifico attestato in una nota della sua filosofia zoologica, p. 149 «Era, dice egli, una mente vasta, tanto ricca di coltura quanto riflessiva; aveva intorno alle analogie dei sistemi organici un sentimento tanto vivo e tanto profondo, che ricercava con predilezione i casi straordinari. Egli non ci vedeva che un argomento di problemi, una occasione di esercitare la sua sagacia adoperata in tal modo a ricondurre alla regola le pretese anomalie.» Quante cose si potrebbero aggiungere, se non si volesse rimanere entro la cerchia di indicazioni sommarie?
      Qui giova osservare che i naturalisti i quali hanno proceduto in questa via sono i primi che abbiano compreso la potenza della legge e della regola. Quando non si studia che lo stato normale degli esseri, si acquista la persuasione che essi devono essere così, e che in ogni tempo sono stati e sempre saranno stazionarii. Ma se noi scorgiamo delle deviazioni, delle anomalie, delle mostruosità, allora non tardiamo a riconoscere che la legge è fissa e invariabile, ma che è pure viva; che gli esseri si possono trasformare fino alla deformità entro i confini che essa ha segnato, pur riconoscendo sempre il potere invincibile della legge che li ritiene con mano ferma e sicura.


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Principi di filosofia zoologica e anatomia comparata
di Johann Wolfgang Goethe
Editore Perino Roma
1885 pagine 87

   





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