Somigliante al sole che le illumina e le fa germogliare, egli deve contemplarle tutte con occhio imparziale, comprenderle nel loro complesso, e prendere i termini della sua comparazione e i dati del suo giudizio, non in se stesso, ma nella cerchia delle cose che viene osservando.
Quando noi stiamo considerando un oggetto in se stesso, o in rapporto cogli altri, ed esso non ci ispira nè desiderio nè antipatia, allora, con una attenzione ferma e tranquilla, noi ci possiamo fare un concetto abbastanza chiaro dell'oggetto medesimo, delle sue parti e de' suoi rapporti. Quanto più noi allargheremo il campo di queste considerazioni, tanto sarà maggiore il numero degli oggetti che verremo a collegare fra loro, e tanto più in pari tempo si farà grande in noi, mercè l'esercizio, la potenza osservatrice di cui siamo forniti. Se noi sapremo far volgere a nostro profitto le nostre cognizioni nelle nostre azioni, meriteremo di essere considerati come abili e prudenti. La prudenza è cosa facile per l'uomo ben costituito, riflessivo naturalmente, o fatto tale dalle circostanze; impe-rocchè, nella vita, ogni passo è una lezione. Ma si tratta di applicare questa sagacia allo esame dei fenomeni misteriosi della natura; bisogna che l'uomo badi a ognuno dei passi che move in un mondo dove si trova per così dire abbandonato a se stesso; bisogna che si difenda da ogni precipitazione, che tenga sempre d'occhio la meta alla quale tende, senza tuttavia lasciar passare inavvertita qualsiasi circostanza favorevole o avversa; bisogna che tenga d'occhio continuamente se stesso, appunto perchè non ha nessuno che riveda le sue azioni; bisogna che stia continuamente in guardia contro i suoi propri risultamenti: queste sono le condizioni che si devono trovar raccolte in un osservatore cui nulla manchi, e ognun vede quanto sia malagevole radunarle in sè, o esigerle dagli altri.
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