Da che ho posto questa differenza, mi sia concesso di ritornare un po' indietro.
Si vede quanto la dimostrazione matematica, la quale, con una serie di elementi, produce mille combinazioni, differisce dal genere di dimostrazione che un abile oratore sa dedurre dai suoi argomenti. Taluni argomenti possono avere delle relazioni parzialissime; ma un oratore ingegnoso e ricco di immaginazione li costringe a convergere verso un punto comune, e illude il suo uditorio con delle apparenze di bene e di male, di falso e di vero. Nella stessa maniera, per sostenere una teoria si possono raccontare taluni sperimenti isolati, e se ne può trarre una sorta di dimostrazione più o meno fallace.
Ma l'uomo che procede coscienziosamente in faccia a se stesso ed altri si sforza di elaborare con cura gli sperimenti isolati, collo scopo di pervenire alle osservazioni di un ordine più elevato. Queste dovranno essere formolate in poche parole, coordinate insieme a mano a mano che si vengono sviluppando, e disposte per modo da formare, come proposizioni matematiche, un edificio incrollabile nelle sue parti e nel suo complesso.
Gli elementi di queste osservazioni di un ordine più elevato consistono in un gran numero di sperimenti isolati, che ognuno può esaminare e giudicare; acquistando per tal modo la certezza che la formola generale è veramente l'espressione di tutti i casi individuali; imperocchè qui non si potrebbe procedere arbitrariamente.
Invece nell'altro metodo, il quale consiste nel sostenere la propria opinione per via di sperimenti isolati; che vengono trasformati in argomenti, il più delle volte non si fa altro che sorprendere un giudizio, senza indurre il convincimento.
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