La gemma nell'ultima varietà di un albero fruttifero mette un ramo che porta un certo numero di gemme identiche, la propagazione per seme si fa nello stesso modo; essa è lo sviluppo di un numero infinito di individui somiglianti, usciti dal seno della medesima pianta.
Si vede che il mistero della propagazione per semi è già contenuto in questa formola. E, se si riflette, se si osserva bene, si riconoscerà che il seme stesso il quale a primo aspetto, ci appare come una unità indivisibile, in realtà non è che un adunamento di esseri somiglianti e identici. Ordinariamente si considera la fava siccome acconcia a dare una giusta idea del germogliamento; prendetela prima che abbia germogliato, quando è ancora avvolta nel suo perisperma, voi troverete, quando l'avrete spogliata di questo invoglio, primieramente due cotiledoni che a torto vengono comparati alla placenta, imperoccbè sono vere foglie, tumefatte per verità, ripiene di fecola, ma che verdeggiano all'aria: poi si osserva la piumetta che si compone essa pure di due foglie sviluppate e suscettive di svilupparsi ancora; se voi riflettete che dietro ciascun picciuolo esiste una gemma, se non in realtà almeno possibile, allora riconoscerete nel seme che a tutta prima ci appare semplice, un adunamento di individualità che l'idea suppone identiche e di cui l'osservazione dimostra l'analogia.
Ciò che è identico secondo il giudizio della mente, agli occhi della osservazione qualche volta è identico, altre volte è somigliante, e finalmente spesso è al tutto differente e dissomigliante, e in essi consiste la vita accidentata dalla natura quale noi la vogliamo presentare in questo libro.
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