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      Perciò sarebbe difficile conciliare le opinioni spesso divergenti degli osservatori; perchè non si ha una norma per far stima delle differenti parti, nè una serie di principii che servano di guida in un così fatto labirinto.
      Si venivano comparando gli animali coll'uomo e gli animali fra loro, e, dopo molta fatica, non si ottenevano che risultamenti parziali, i quali, moltiplicati indefinitivamente, mettevano l'osservatore nella impossibilità assoluta di comprendere il complesso delle cose. Si trovano in Buffon molti esempi in appoggio di questa asserzione, di cui i saggi di Josephi(5), e di parecchi altri sono venuti a confermare la verità; perchè sarebbe stato necessario comparare ciaschedun animale con tutti gli altri, e tutti gli animali fra di loro. Si vede che questa strada non avrebbe mai menato a uno scioglimento soddisfacente.
      Pertanto io propongo di stabilire un tipo anatomico, un modello universale che contenga, per quanto è possibile, le ossa di tutti gli animali, affinché possa servire di regola nel farne la descrizione secondo un ordine prestabilito. Questo tipo dovrebbe essere stabilito, avendo riguardo, per quanto è possibile, alle funzioni fisiologiche. L'idea di un tipo universale trae necessariamente con sè un'altra idea, vale a dire, l'idea della non esistenza di questo tipo di comparazione come essere vivente, perchè la parte non può essere l'immagine del tutto.
      L'uomo, di cui la organizzazione è tanto perfetta, non potrebbe, appunto a motivo di questa perfettezza, servire di punto di comparazione cogli animali inferiori.


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Principi di filosofia zoologica e anatomia comparata
di Johann Wolfgang Goethe
Editore Perino Roma
1885 pagine 87

   





Buffon Josephi