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      Cubitus.
      L'estremità superiore è la più grossa, l'inferiore la più grande.
      Notare fino a qual punto quest'osso agguagli il radius in forza e in grossezza, o se gli si appiccica e si salda con esso nel modo in cui il peroneo si unisce alla tibia.
      Radius.
      La sua estremità inferiore è più grossa della superiore; domina il cubito e gli serve di appoggio. Nello stesso tempo la supinazione si perde e l'animale rimane in una pronazione costante.
      Carpus.
      Il numero degli, ossi che lo compongono e il loro modo di unione.
      Distinguere, se la cosa è possibile, quali sono gli ossi che rimangono e quelli che scompaiono. Gli ossi che sono in rapporto col radio e col cubito probabilmente sono costanti, mentre quelli che si articolano col metacarpo non sono costanti.
      Ossa metacarpi.
      Numero.
      Lunghezza relativa.
      Digiti.
      Numero delle falangi; probabilmente ve ne sono tre. Cercare di tenere dietro ad esse negli animali con zoccolo e con piede forcuto.
      Ungues; ungulæ.
     
      POSTICA.
     
      Si riuniscono al tronco cogli ossi seguenti:
      Os iliumOs ischii,
      Os pubis.
      Loro formaLoro lunghezza e loro larghezza proporzionali.
      Queste parti si devono descrivere prendendo, fino a un certo punto, lo scheletro umano per punto di partenza. Bisogna vedere se le epifisi sono cartilaginose od ossificate.
      Femur.
      Quest'osso è ora diritto, ora incurvato, ora contorto su se stesso. - Notare se le sue epifisi sono o non sono saldate. - In alcuni animali havvi un terzo trocantere. - Del resto il femore umano potrà servire di modello alla descrizione di questo osso negli animali.


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Principi di filosofia zoologica e anatomia comparata
di Johann Wolfgang Goethe
Editore Perino Roma
1885 pagine 87