Rapporto a codesta questione vuolsi però ricordare che parecchi istologi, appoggiandosi a proprie dirette osservazioni, sostennero la natura protoplasmatica dell'intero corpo delle cellule nervose. Così Waller fin dal 1868 asserì che le cellule gangliari hanno la capacità di eseguire, in misura assai limitata, dei movimenti amiboidi, e tale fatto egli disse d'averlo verificato per le cellule gangliari del cervello della rana. In epoca più recente, poi, Reklinghausen e Popoff credettero di poter mettere in relazione con questa supposta contrattilità, il fatto che iniettando dell'inchiostro di china sotto la meningi od entro la sostanza cerebrale, ad animale vivo, dopo qualche tempo le cellule nervose veggonsi cariche di granuli neri. Poichè è fatto dimostrato che la penetrazione dei corpi estranei nelle giovani cellule ha luogo per effetto della contrattilità del protoplasma, così a Reklinghausen e Popoff parve non infondata la supposizione che le cellule gangliari completamente sviluppate conservino un certo grado di contrattilità.
Ad onta dell'asserzione di Waller e dell'argomento accampato da Reklinghausen e Popoff, ora si ammette che la principale sostanza costitutiva delle cellule gangliari, abbia natura diversa della protoplasmatica, e corrispondentemente struttura essenzialmente diversa.
Relativamente alla struttura della sostanza propria delle cellule nervose, la discussione ora s'aggira intorno all'opinione di Max Schultze(4) a dire del quale la struttura caratteristica per tali elementi è la fibrillare o granulo-fibrillare, alla quale opinione sta contro quella di altri istologi, i quali, negando la struttura fibrillare, considerano le cellule in questione semplicemente formate da una sostanza omogenea o granulosa.
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