La struttura fibrillare delle cellule nervose venne già menzionata da Remak fin dal 1853, successivamente ne fecero pur cenno numerosi altri osservatori, fra i quali Beale, Fromman, e Kölliker, ma rimasero però cenni isolati. Non può dirsi altrettanto dopo che vennero pubblicate le osservazioni di Schultze(5), il quale, specialmente studiando le grosse cellule nervose del cervello delle torpedini, trovò argomenti per convincersi della struttura squisitamente fibrillare degli elementi in questione; e non solo del corpo cellulare, ma anche de' suoi prolungamenti. Secondo la sua esposizione, la struttura fibrillare può nel modo più evidente essere rilevata coll'isolamento a fresco nello siero ed è più spiccata verso la corteccia della cellula, ma sarebbe pure evidente anche nelle parti interne; inoltre più spiccata vedrebbesi nei giovani che nei vecchi. Non si tratterebbe per altro di una struttura fibrillare assolutamente pura; un attento esame farebbe rilevare che tra le fibrille esiste una sostanza finamente granulare, contenente un pigmento giallo o giallo-bruno, spesso continuantesi anche nei prolungamenti. Il nucleo parrebbe venga circondato da una notevole quantità di sostanza a struttura puramente granulare, per mezzo della quale esso troverebbesi perfettamente isolato dalle fibrille, colle quali non avrebbe rapporti di sorta.
Il decorso delle fibrille entro le cellule, secondo lo descrive Schultze, sarebbe complicatissimo. Esse vedrebbersi escire da ciascun prolungamento, ed espandersi nella sostanza della cellula, sottraendosi però ben presto all'osservazione, in causa dell'estrema complicazione del risultante intreccio fibrillare e dell'intromissione della sostanza granulare interfibrillare.
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