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      Quì non di rado si ha altresì l'impressione che alcuni dei prolungamenti protoplasmatici direttamente si inseriscano alle pareti dei vasi mediante una tenue espansione.
      Vero è che, siccome lungo tutto l'andamento dei vasi, e in diretto rapporto con essi, esiste una continua e talora complicata serie di cellule connettive, così riesce difficile od impossibile il dire, se le accennate tenui espansioni dei prolungamenti protoplasmatici appartengano direttamente alle pareti dei vasi, oppure alle cellule connettive, che alle pareti stesse sono applicate.
      Concludendo, io mi credo autorizzato a sostenere, che i prolungamenti protoplasmatici prendono nessuna parte nella formazione delle fibre nervose; da queste esse si mantengono sempre indipendenti; hanno invece rapporti intimi colle cellule connettive e coi vasi sanguigni.
      Volendo pur dire una parola anche sulla significazione funzionale dei prolungamenti protoplasmatici, credo di poter asserire che il còmpito loro lo si deve ricercare dal punto di vista nutrizione del tessuto nervoso, e più precisamente penso che essi rappresentino le vie per cui dai vasi sanguigni e dalle cellule connettive, accade la diffusione del plasma nutritizio agli elementi essenzialmente nervosi; ai quali elementi del resto sarebbe difficile il comprendere per qual altra via possa arrivare il materiale nutritizio.
      Esclusa una derivazione diretta od indiretta di fibre nervose dai prolungamenti protoplasmatici, posto in chiaro che i prolungamenti medesimi nè direttamente, col mezzo di anastomosi, nè indirettamente, mediante la supposta rete diffusa, possono servire ad una comunicazione funzionale fra le singole individualità cellulari e fra i diversi gruppi di esse, si presenta la domanda, se ciò nondimeno si possa dare una sufficiente spiegazione anatomica della origine delle fibre nervose della sostanza grigia; e in secondo luogo, se quanto venne sin quì esposto può fornire una verosimile risposta al problema relativo al legame funzionale di cui è necessità ammettere l'esistenza tra le diverse individualità cellulari e fra diverse provincie di sostanza grigia.


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Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso
di Camillo Golgi
pagine 300