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      Facendo qui argomento di particolareggiato studio soltanto il loro modo di decorrere ed il contegno che esse tengono nei due strati ove hanno origine, osservo innanzi tutto che facendo l'esame con deboli ingrandimenti e su preparati nei quali le fibre siano rese evidenti da qualche reattivo, che faccia loro assumere un colore oscuro (ad es. acido osmico), si scorge che i fasci nervosi dei singoli raggi midollari, entrando nello strato granulare, s'espandono a ventaglio, lasciando posto negli interstizi ai granuli.
      In questo tragitto, molte fibre perdono la guaina midollare; molte invece conservano il carattere di fibre midollate fino a livello delle cellule di Purkinje, anzi buon numero, penetrano come tali nello strato molecolare, ove ben presto sono perdute di vista.
      L'impressione di questo primo studio, è che l'andamento sia piuttosto semplice, anzi parrebbe autorizzata la supposizione che le singole fibre, mettano capo individualmente a qualche elemento gangliare, nel modo comunemente descritto.
      Se non che, qualora lo studio venga fatto invece con metodi più delicati, che permettono di seguire, una per una, le singole fibre in tutte le loro vicende, si vede che le cose corrono in modo assai più complicato.
      Il fatto più saliente che ne si affaccia studiando in dettaglio l'andamento delle fibre nervose, a partire dai raggi midollari, è la complicata ramificazione che molte di esse presentano. Già nell'interno dei raggi midollari, ove le fibre decorrono parallela fra loro, da queste veggonsi quà e là spiccare, in generale ad angolo retto, delle diramazioni secondarie, le quali si insinuano nello strato dei granuli.


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Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso
di Camillo Golgi
pagine 300

   





Purkinje