Dal punto di vista puramente istologico questi reperti sono tanto più degni di attenzione, in quanto che le cellule nervose della fascia dentata sono fra le più piccole del sistema nervoso centrale e il rispettivo prolungamento nervoso è un filo di estrema finezza.
Avuta origine dal polo anzidetto delle piccole e globose cellule, oppure; un po' da lato (V. Tav. XXIII.ª) il prolungamento nervoso in questione, con direzione rettilinea od obliqua, entra nella zona marginale dell'ultima espansione dello strato circonvoluto, ed ivi, alla distanza non più di 25 o 30 dal punto d'origine, incomincia (continuando poi per tratti più o meno estesi) a somministrare lateralmente delle tenuissime fibrille, le quali ramificandosi in guisa da ridursi a fili di estrema finezza, ed intrecciandosi, e forse congiungendosi con quelli emananti dagli altri prolungamenti nervosi, riescono a costituire un complicato intreccio nervoso occupante una zona non ben delimitata, all'incirca della larghezza di 50-60, che incominciando a poca distanza dalla striscia occupata dal corpo delle piccole cellule, s'estende all'ingiro della superficie concava della fascia dentata. Il prolungamento nervoso, come tale, ad onta dei filamenti che da esso emanano, spesso può esser seguito nel suo decorso, per lunghi tratti attraverso l'intreccio ora accennato e non di rado può essere accompagnato di tanto da poterne vedere la continuazione con qualche fibra derivante dalla fimbria o dall'alveus; qualche volta invece, col decomporsi in fili tenuissimi che s'espandono in mezzo alla rete, esso si sottrae all'osservazione quale filo individuale, lasciando l'impressione che forse si decomponga per prender parte alla formazione in totalità della reticella nervosa accennata.
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