Dopo quanto ho detto sulle notevoli differenze individuali che si verificano circa lo sviluppo e struttura delle strie longitudinali del corpo calloso e in presenza dei fatti portanti ad ammettere, che esse debbano essere in certo modo considerate quali circonvoluzioni rudimentali, si potrebbe per avventura anche domandare quale possa essere il loro significato, da un punto di vista più generale o antropologico.
Scansando una risposta esattamente corrispondente a tale domanda, per ora io mi limiterò ad esprimere l'opinione che le strie in questione debbano essere collocate nella categoria di quelle parti dell'organismo, che, mentre presentano un notevole sviluppo in alcune classi di animali, esistono invece allo stato rudimentale nell'uomo, nel quale, anzi, mostrano tendenza ad una progressiva atrofia. Se poi le così dette parti rudimentali debbansi considerare quali manifestazioni di atavismo, è controversia, rispetto alla quale il fatto del maggiore o minor sviluppo della parte in discorso, parmi che per ora abbia un valore troppo secondario. Forse anche questo dettaglio potrà acquistare maggior valore, quando lo studio sarà reso più completo da ulteriori ricerche.
Quale tenue contributo a questa piccola sfera di future indagini, parmi non inutile mettere quì in nota anche alcune poche mie osservazioni, fatte nel campo dell'anatomia comparata.
Da questo punto di vista ho fatto argomento d'esame il corpo calloso soltanto della scimmia, del cavallo, del bue e del cane.
Riguardo alla scimmia, i due soli casi che ebbi l'opportunità di studiare (Makacus cynomolgus, Cynocephalus Babuin), quanto al grado di sviluppo delle strie longitudinali, mi si presentarono addirittura agli estremi l'uno dall'altro.
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Makacus Cynocephalus Babuin
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