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      Mentre riguardo alla prima categoria di elementi egli non metteva dubbio trattarsi di cellule, nervose già ben individualizzate, alla seconda categoria egli attribuiva il cómpito di formare una sostanza non nervosa, ma connettiva contenente le cellule gangliari. Coll'ulteriore sviluppo, avvenendo la vascolarizzazione, la sostanza fondamentale connettiva aumenterebbe considerevolmente in volume, con che i nuclei, da prima stipati, si allontanano; in seguito, per effetto dell'attività formativa del protoplasma, si verrebbe alla formazione di una sostanza, la quale potrebbe essere nel miglior modo omologata colla sostanza albuminoide granulosa, che trovasi in ogni tessuto connettivo.
      Nell'esposizione di Boll è evidente la tendenza ad assimilare la nevroglia (gli elementi della quale al 3.°-4.° giorno di sviluppo li avrebbe visti già differenziati dagli elementi nervosi) al tessuto connettivo ordinario, però egli si astiene dal pronunciarsi in modo preciso intorno alla sua natura e riguardo alla fondamentale questione istogenetica. «Se le parti elementari nervose derivino da un distinto substrato d'origine identica a quello del tessuto connettivo degli organi centrali nervosi,» lo stesso autore esplicitamente dichiara che le sue osservazioni non possono in alcun modo essere decisive.
      Anche Eichhorst(50) ha voluto trattare la tesi dello sviluppo embrionale della nevroglia nell'uomo, ma su questo speciale argomento le sue osservazioni certo non hanno in alcun modo fatto progredire le nostre conoscenze.


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Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso
di Camillo Golgi
pagine 300

   





Boll Eichhorst