Non soltanto egli esclude gli elementi cellulari della nevroglia, ma non si perita a mettere avanti la supposizione che le forme descritte da me, da Jastrowitz e da Boll sotto il nome di cellule raggiate od aracniformi, siano espressioni di illusioni prodotte dalle particelle di sostanza molecolare che non di rado aderiscono alle fibre a punta (le note fibre raggiate).
Ora se Loewe non è ancora riuscito a riconoscere quali parti costitutive della nevroglia i caratteristici elementi cellulari che tanto facilmente vi si possono riconoscere, è troppo evidente che ben poco valore deve avere la sua osservazione che tutti gli elementi cellulari che formano il primitivo substrato d'origine del sistema nervoso sono di natura nervosa. - Per ben giudicare del valore delle opinioni sostenute da Loewe, sarà utile tener conto anche delle seguenti proposizioni, colle quali, in anticipazione di quanto sarà per dire nel secondo volume della sua opera, egli riassuntivamente espose i propri concetti sulla natura della nevroglia:
«La nevroglia deve essere considerata come un non sviluppato materiale di fibre nervose, materiale, anzi, che potrebbe direttamente trasformarsi in fibre nervose».
«Le fibre nervose per diventar tali devono attraversare uno stadio simile a quello della nevroglia, la quale sarebbe quindi una sostanza che precorre la formazione delle fibre» (!).
In altro lavoro già ricordato, quello di Unger(55), in base a ricerche fatte nell'embrione di pollo a 6-8 giorni di covatura, l'autore descrive lo sviluppo di tutte le parti costitutive degli organi nervosi centrali, ed i più importanti fra i problemi che su questo argomento sono dagli autori discussi, vi si danno come da lui risolti.
| |
Jastrowitz Boll Loewe Loewe Unger
|