Potrebbe anzi con ciò accadere che tutto o la massima parte del nitrato d'argento sciolto venga precipitato, la qual cosa potrebbe essere causa che la reazione fallisca più o meno completamente. Affine di evitare inconvenienti siffatti, è utile sottoporre i pezzi, nei quali si vuole esperimentare la reazione, ad una preventiva lavatura con una più attenuata soluzione dello stesso reattivo. Per tale scopo, anche con intento economico, io ho l'abitudine di valermi delle soluzioni di scarto, di quelle soluzioni cioè che già hanno servito per altri pezzi e nelle quali il nitrato d'argento non è stato completamente neutralizzato. Praticata questa specie di lavatura, fino al punto che mettendo i pezzi in una soluzione trasparente e pura non accada più alcun precipitato, i pezzi medesimi vengono finalmente immersi nella soluzione avente l'indicata titolazione. Dopo ciò il preparato ordinariamente non richiede più alcuna cura, giacchè se la soluzione venne posta in quantità relativamente abbondante, nel modo che venne detto, la quantità del reattivo è sufficiente perchè la sua azione possa manifestarsi in tutto lo spessore del pezzo. È però utile avere in mente come in alcuni casi, che si verificano specialmente allorchè trattasi di pezzi che, in prolungata immersione nelle soluzioni di bicromato, sono abbondantemente impregnati di tale reattivo, dopo 6, 8, 10 ore di immersione nel nitrato d'argento, alla primitiva soluzione di questo sale convenga sostituirne altra nuova e pura. Ciò deve essere fatto quando il liquido di immersione va acquistando un colore giallognolo, il che vuol dire che la soluzione di nitrato va neutralizzandosi, per cui potrebbe accadere che il reattivo perdesse le proporzioni richieste per poter spiegare la sua azione anche nelle parti centrali dei pezzi.
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