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      2.° Cellule gangliari. Prima sempre coloransi le cellule gangliari degli strati più superficiali (ad es. nella corteccia le cellule gangliari piccole della zona periferica). Insieme a queste però se ne colorano alcune solitarie e irregolarmente disseminate degli strati più interni. In ogni caso poi si passa grado per grado dalla reazione prevalentemente interessante le fibre a quella che prevalentemente interessa le cellule, e riguardo a queste ultime si osserva infine, come la reazione nera si vada man mano generalizzando e avanzandosi dagli strati superficiali ai medi ed ai profondi. Successivamente poi accade che, mentre la reazione si completa riguardo alle cellule degli strati profondi, diventa sempre più limitata quella degli strati superficiali.
      Come per le fibre, così per le cellule, la reazione dapprima è un po' grossolana e poco opportuna per mettere in evidenza certe più minute e interessanti particolarità; ad es. il prolungamento nervoso da principio raramente si colora in grande estensione; di solito anzi non se ne può scorgere che un breve tratto, sicchè non apparisce nè il suo decorso e direzione, nè le ramificazioni, ora scarse ora innumerevoli, a cui dà origine. Col graduale procedere dell'indurimento, anche la reazione delle cellule nervose diventa sempre più perfetta interessando fino le più minute suddivisioni de' loro prolungamenti, sia protoplasmatici che nervosi.
      3.° Cellule della nevroglia. Una reazione interessante le cellule della nevroglia si può dire che nei pezzi opportunamente induriti col bicromato si verifichi dal principio alla fine della fase.


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Sulla fina anatomia degli organi centrali del sistema nervoso
di Camillo Golgi
pagine 300

   





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