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      Era di statura più bassa della loro e dovette alzare la testa per guardarli. Fece questo movimento in modo troppo brusco ed i suoi occhiali gli saltarono ad un tratto sulla fronte; credendo che stavano per cadere, alzò rapidamente il braccio, ma in quello stesso istante, essi gli ricaddero sulla radice del naso.
      - Che il diavolo vi...! gridò egli, digrignando i denti.
      Sui musi sporchi dei compositori passò un allegro sorriso; anzi, si udì una risata soffocata.
      - Non vi ho chiamato qui per vedere i vostri denti! gridò rabbiosamente il redattore, facendosi pallido. Mi pare che abbiate già fatto abbastanza scandalo col giornale... Se in mezzo a voi ci sta un onest'uomo, un uomo d'onore che capisce cosa sia un giornale... cosa sia la stampa... egli dirà chi ha fatto questo... qui, nell'articolo di fondo...
      Ed il redattore si mise a spiegare il giornale con le mani che gli tremavano dalla rabbia.
      - Ma di che cosa si tratta dunque? chiese una voce, nella quale non c'era altra espressione che quella della curiosità.
      - Oh! non lo sapete? Ebbene, eccovi servito!.... ecco, ecco qui... «La nostra legislazione sulle fabbriche è sempre stata per la stampa un soggetto di discussioni animate.... cioè di chiacchiere senza fine, di stupide filastrocche e di tantafère senza costrutto alcuno....» Ecco, sta qui!... Siete contenti? «Stupide filastrocche!» Chi ha aggiunto queste parole.. e «Tantafere senza costrutto!» Che bello stile, e quanto spirito!... Ebbene! si può sapere chi di voi è l'autore di queste «filastrocche» e di queste «tantafère?


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Il burlone - L'angoscia
di Maksim Gor'kij
Salvaore Romano Editore
1906 pagine 99