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      .. un affaruccio di questo genere non dev'essere di suo gusto.
      Il redattore fu come pietrificato dall'indignazione; restò ritto davanti a quell'uomo calmo e cattivo; i suoi occhi dettero lampi, ma non trovò le parole per esprimere i sentimenti che lo sconvolgevano.
      - La pagherai cara, amico! riprese l'amministratore con voce sdegnosa; ma, calmandosi subito, si dette un colpo sul ginocchio.
      In fondo, era contento e dell'avvenimento e della risposta insolente dell'operaio: il redattore-capo l'aveva sempre trattato con una certa superbia, senza darsi la pena di dissimulare la coscienza della propria superiorità intellettuale, ed ecco che lui stesso, vanitoso ed arrogante com'era, si vedeva vinto - e da chi?
      - Ti conceremo per le feste per questa tua impertinenza! aggiunse egli.
      - Pare anche a me che non lascerete la cosa passare liscia! confessò il compositore.
      Queste parole ed il tono col quale furono pronunciate fecero di nuovo impressione. Gli operai si guardarono fra di loro; l'impaginatore alzò le sopracciglia, e, per così dire, si raggricchiò tutto; il redattore fece due passi indietro, si appoggiò alla tavola, ancora più sconcertato ed offeso che irritato, e vi rimase cogli occhi fissi sul suo nemico.
      - Come ti chiami? domandò l'amministratore, tirando un taccuino dalla tasca.
      - Nicola Gvòsdef, Vassìli Ivanovitsc, disse subito l'impaginatore.
      - Eh, tu! servo di Giuda Iscariotte! taci, quando non ti si domanda nulla! disse ruvidamente l'operaio colpevole, guardando di sbieco l'impaginatore.


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Il burlone - L'angoscia
di Maksim Gor'kij
Salvaore Romano Editore
1906 pagine 99

   





Gvòsdef Vassìli Ivanovitsc Giuda Iscariotte