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      ... Non so dirvi tutto ciò che predicate... non sono un letterato... Ma sapete certamente meglio di me ciò che scrivete tutti i giorni... Allora, io leggo i vostri articoli. Discutete sul conto nostro, sul conto di noialtri operai... ed io leggo tutto ciò... E sono disgustato di questa lettura, perchè sono tutte chiacchiere - e null'altro .. Parole, parole, parole senza vergogna, Mitri Pàvlovitsc!... Scrivete: «Non rubare!» E cosa si fa in questa vostra stamperia? La settimana passata, Kiriakof ha lavorato tre giornate e mezza, ed ha guadagnato tre volte ottanta copek, poi gli è venuta una malattia. Allora sua moglie viene all'amministrazione a prendere il danaro ed il direttore le dice che non spetta a lui di pagare, ma che invece è lui che deve ricevere da lei un rublo e venti - come multa. Proprio!... Altro che «Non rubare!» Allora, perchè non scrivete articoli sopra queste cose? E sul modo col quale il direttore ingiuria i ragazzi, e li batte per la minima mancanza?... Non potete scrivere queste cose, perchè fate parte della stessa politica... Scrivete soltanto che la gente trova difficoltà a vivere bene... E se lo scrivete, vi dirò io il perchè... è perchè non sapete trovare altra cosa da dire... Semplicemente per questo... Ed è per questo che non vedete le crudeltà che avvengono sotto il vostro naso, mentre raccontate benissimo le crudeltà dei Turchi? Forse che tutti i vostri articoli non sono fandonie? È da molto tempo che mi è venuta la voglia d'introdurre, per vergogna vostra, qualche parola vera nei vostri articoli.


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Il burlone - L'angoscia
di Maksim Gor'kij
Salvaore Romano Editore
1906 pagine 99

   





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