Fece una pausa per mettersi al diapason di una difesa degna e di lui e di quel giudice, il cui dritto di giudicarlo non gli si era mai affacciato alla mente.
- Son cose che si sanno! fece Gvosdef con un cenno della testa; ha sempre ragione colui che sa parlare molto!
E, ritto sulla soglia, gettò intorno a sè un'occhiata che mostrava chiaramente il suo desiderio impaziente di andarsene.
- No, permettete! riprese il redattore alzando la voce ed agitando un braccio. Avete espresso un'accusa contro di me, e prima ancora di esprimerla, mi avete punito arbitrariamente per la colpa che, secondo voi, avrei commesso contro di voi.... Ho il dritto di difendermi, e vi prego di ascoltarmi....
- Ma che bisogno avete di preoccuparvi di me? Difendetevi davanti all'amministratore, se sentite questo bisogno. A che prò parlare con me? Se vi ho offeso, citatemi davanti al giudice. Ma.... difendervi? Oibò!... Addio! aggiunse poi, voltando bruscamente le spalle, e, con le braccia dietro la schiena, uscì dalla sala.
Portava grossi stivaloni, e siccome camminava pesantemente, i suoi passi risuonavano sonori per la gran sala di redazione che somigliava alquanto ad una tettoia.
- Ecco una bella storia - e con del pepe dentro! esclamò l'amministratore, allorchè Gvosdef ebbe chiusa la porta dietro le sue spalle.
- Vassìli Ivànovitsc, io non c'entro in alcun modo in questa brutta faccenda, disse l'impaginatore allargando le braccia con aria contrita ed avvicinandosi pian piano al redattore.... Impagino la composizione, ma non posso mica sapere ciò che il compositore vi ha ficcato dentro.
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Gvosdef Gvosdef Ivànovitsc
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