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      Bisogna credere che finchč l'uomo viveva, tutti lo incensavano, mentre ora che č morto... lo gettano presto presto nella fossa: non c'č tempo da buttar via.ģ
      E Tihon diventa triste: verrā il tempo in cui anch'egli sarā trascinato cosė: e forse fra breve. Egli ha quarantasette anni.
      ĢE questo, che cos'č? chiede a sč stesso Tihon Pāvlovitsc, scorgendo sul coperchio della bara delle corone, dei nastri, con iscrizioni dorate e dei fiori. - Ah! sė, dev'essere stato certamente un uomo distinto... Ma quelli che l'accompagnano... dei poco di buono. Dei sudicioni... č evidente...ģ
      - Chi č quegli che si porta a seppellire? chiede il mugnaio ad un signore elegantemente vestito, con occhiali e la barba arricciata, che gli passa vicino.
      - Uno scrittore, risponde dolcemente l'altro, e dopo aver guardato con un'occhio il suo interlocutore aggiunge a mō di spiegazione: Un novelliere...
      - Capisco, capisco! interrompe vivamente Tihon Pāvlovitsc. Noi riceviamo la Niva, e la mia figliuola la legge. Era un personaggio importante, questo defunto?
      - No... non tanto... disse l'altro sorridendo.
      - Ciō non dice nulla... Ad ogni modo, č un uomo di merito in faccia al mondo. Una la gloria del sole, una quella della luna... giacchč ciascun astro differisce di gloria dall'altro... Intanto, ci sono delle corone.. Come fa caldo, oggi!
      Tihon Pāvlovitsc non sa spiegarsi perché il cuore gli dia tanta molestia; - ora pare che gli sfugga, ora che lo opprima dolorosamente.
      E la bella voce del diacono canta sempre:
      - Sancte immortalis!


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Il burlone - L'angoscia
di Maksim Gor'kij
Salvaore Romano Editore
1906 pagine 99

   





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