Pagina (82/99)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      - Dev'essere stato un gran dolore! esclamò Tihon Pàvlovitsc, facendo un lieve rumore con le labbra.
      - Oh! sì.. ma è passato. E ciò che è passato, non esiste più. Ciò che è ributtante, è ciò che è, altrimenti me ne sarei infischiato del resto.
      - E perchè?
      - È semplicissimo; è impossibile vivere senza braccia. Non si ha neppure modo di ricevere l'elemosina: ecco quello che disgusta. Raccogliere coi denti? c'è di che romperseli.
      - È giusto! disse Tihon Pavlovitsc ridendo.
      Egli aveva qualcosa di sveglio, di vivace; qualcosa che rianimava, e i suoi occhi brillavano in modo così intelligente! Tihon Pàvlovitsc pensò che quel poveretto, benchè senza braccia, poteva essere, molto probabilmente, un brav'uomo ed un allegro compagno.
      - Non c'è nulla di più giusto!..
      Il monco annuì col capo e tossì con forza.
      - E Annuscka, che fa che non viene? chiese il mugnaio.
      Il monco rialzò vivamente la testa e fissò Tihon Pàvlovitsc con occhio indagatore. Parve a quest'ultimo che quello sguardo fosse strano, ostile, e stornò il capo, un pò confuso.
      - Dove l'avete raccolta?... chiese il mutilato.
      - Ma... ci siamo incontrati in giardino...
      Il mugnaio credette bene allungare la sua risposta.
      - Ah!
      - Perchè mi chiedi questo?
      - Così...
      - È una bella creatura, disse Tihon Pàvlovitsc.
      E sentiva che l'animosità del suo interlocutore verso di lui cresceva sempre più.
      - Una mutilata anch'essa... fece l'altro seccamente.
      - In qual modo?
      - È senz'anima. Una machina ha tolto le braccia a me; la vita ha mutilato lei. La vita dei poveri è vita schifosa - attrofizza l'intelletto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il burlone - L'angoscia
di Maksim Gor'kij
Salvaore Romano Editore
1906 pagine 99

   





Tihon Pàvlovitsc Tihon Pavlovitsc Pàvlovitsc Annuscka Tihon Pàvlovitsc Tihon Pàvlovitsc