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      Egli beveva con tutti e si ubbriacava rapidamente, come pure Annuscka.
      - Voglio ballare! Marco, suona il Kamarinscki4! gridava essa dimenando le spalle. Il mutilato, fattosi scuro in viso, la guardò dal divano, mordendosi i baffi.....
      - Animo, Michele Antonitsc, non andare in collera! Tant'è, è lo stesso.... non si vive che una volta sola! gli disse essa sorridendo, avendo notato il suo malumore.
      - Una femmina potrebbe anche vivere quattro esistenze, e sarebbe pur sempre un animale, balbettò egli malignamente.
      - Non t'imbestialire, amico! è una buona ragazza... e le voglio bene! disse il mugnaio dimenandosi. - Mi avete toccato l'anima e l'avete depurata! Io mi sento ora... Ah! se sapeste come mi sento! mi sarei buttato nel fuoco!
      - L'uomo non deve gettarsi in nessuna parte.... versami piuttosto da bere.
      - Non gettarsi in alcuna parte! Questo è anche vero.
      - Dammi la mano! Ah! sì! non hai mani... ebbene, abbracciamoci!
      E circondando con le braccia il corpo del mutilato, si pose a baciarlo. Kostia, non vedendosi osservato, si versava bicchierino su bicchierino di acquavite e la tracannava.
      - Suona la russa! voglio ballare! insisteva Annuscka.
      Il musicante intonò con accordo strabiliante, poi suonò: «Lungo la via.»
      Coi pugni sui fianchi, e movendo le spalle, Annuscka, suggestivamente bella e provocante, ardente di eccitamento, passò, scivolando come cigno sull'acqua, innanzi al mugnaio riscaldato dal vino, e gli ammiccò con l'occhio in modo significativo.
      - Hop, hop! sei al punto, eh? anch'io ci sono! gridò egli spavaldamente, e, pestando forte i piedi, si slanciò dietro lei.


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Il burlone - L'angoscia
di Maksim Gor'kij
Salvaore Romano Editore
1906 pagine 99

   





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