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      Questi mille anni sono dall'Ermini suddivisi cosí: prima età delle origini, dalla morte di Costantino alla caduta dell'Impero d'Occidente (337-476); seconda età, della letteratura barbarica, dal 476 al 799, cioè fino alla restaurazione dell'Impero per opera di Carlo Magno, vero tempo di transizione nel continuo e progressivo latinizzarsi dei barbari (esagerato: del formarsi uno strato di intellettuali germanici che scrivono in latino); una terza età: del risorgimento carolino, dal 799 all'888, alla morte di Carlo il Grosso; una quarta, della letteratura feudale, dall'888 al 1000, fino al pontificato di Silvestro II, quando il feudalesimo, lenta trasformazione di ordinamenti preesistenti, apre un'èra nuova; una quinta, della letteratura scolastica, che corre sino alla fine del secolo XII, quando il sapere si raccoglie nelle grandi scuole e il pensiero e il metodo filosofico feconda tutte le scienze, e una sesta, della letteratura erudita, dal principio del XIII al termine del XIV e che accenna già alla decadenza.
     
      Cfr. l'art. La politica religiosa di Costantino Magno nella «Civiltà Cattolica» del 7 settembre 1929. Vi si parla di un libro di Jules Maurice, Constantin le Grand. L'origine de la civilisation chrétienne, Parigi, Ed. Spes (s. d.), dove sono esposti alcuni punti di vista interessanti sul primo contatto ufficiale tra Impero e Cristianesimo, utili per questa rubrica (cause storiche per cui il latino divenne lingua del cristianesimo occidentale dando luogo al Mediolatino). Cfr. anche il «profilo» di Costantino del Salvatorelli (ed.


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Gli intellettuali e l'organizzazione della cultura
di Antonio Gramsci
pagine 299

   





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