Stefan Zweig, H. Mann, Remarque, Glaeser, Leonhard Frank...
2) Leonhard Frank, La ragione: l'eroe assassina il suo ex-professore, perché questi gli aveva sfigurato l'anima: l'autore sostiene l'innocenza dell'uccisore.
3) Franz Werfel: in un romanzo sostiene che non l'assassino č colpevole, ma la vittima: non c'č in lui niente del Quincey: c'č un atto morale. Un padre, generale imperioso e brutale, spezza la vita del figlio facendone un soldato senza vocazione: non commette un delitto di lesa umanitŕ? Deve essere immolato come due volte usurpatore; come capo e come padre.
Nasce cosí il motivo del parricidio e la sua apologia, l'assoluzione di Oreste, non in nome della pietŕ per la colpa tragica, in ragione di un imperativo categorico, di un mostruoso postulato morale.
La teoria di Freud, il complesso di Edípo, l'odio per il padre - padrone, modello, rivale, espressione prima del principio d'autoritŕ - posto nell'ordine delle cose naturali. L'influenza del Freud sulla letteratura tedesca č incalcolabile: essa č alla base di una nuova etica rivoluzionaria (!). Freud ha dato un aspetto nuovo all'eterno conflitto tra padri e figli. L'emancipazione dei figli dalla tutela paterna č la tesi in voga presso i romanzieri attuali. I padri abdicano al loro «patriarcato» e fanno ammenda onorevole dinanzi ai figli il cui senso morale ingenuo č solo capace di spezzare il contratto sociale tirannico e perverso, di abolire le costrizioni di un dovere menzognero (cfr. Hauptmann, Michael Kramer; la novella di Jacob Wassermann, Un padre).
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