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      È chiaro quindi che l'educazione inglese mirava non tanto a coltivare la mente, ad arricchirla di vaste cognizioni, quanto a sviluppare il carattere, a preparare una classe aristocratica la cui superiorità morale veniva istintivamente riconosciuta ed accettata dalle classi piú umili. L'educazione superiore o universitaria, anche perché costosissima, era riservata ai pochi, ai figli di famiglie grandi per nobiltà o per censo, senza per questo esser preclusa ai piú poveri, purché riuscissero, per virtú d'ingegno, a vincere una borsa di studio. Gli altri, la grande maggioranza, dovevano accontentarsi di un'istruzione, buona senza dubbio, ma prevalentemente tecnica e professionale, che li preparava per quegli uffici non direttivi, che sarebbero stati piú tardi chiamati a coprire nelle industrie, nel commercio, nelle pubbliche amministrazioni».
      Fino a qualche decennio fa esistevano in Inghilterra solo tre grandi università complete, Oxford, Cambridge e Londra, e una minore a Durham. Per entrare a Oxford e a Cambridge bisogna venire dalle cosí dette public schools che sono tutto, tranne che pubbliche. La piú celebre di queste scuole, quella di Eton, fu fondata nel 1440 da Enrico VI per accogliere «settanta scolari poveri e indigenti», è diventata oggi la piú aristocratica scuola dell'Inghilterra, con piú di mille allievi; ci sono ancora i settanta posti interni che dànno diritto all'istruzione e al mantenimento gratuito e vengono assegnati per concorso ai ragazzi piú studiosi; gli altri sono esterni e pagano somme enormi.


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Gli intellettuali e l'organizzazione della cultura
di Antonio Gramsci
pagine 299

   





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