Per il Bodrero l'Odissea è «il poema della controrivoluzione», un parallelo tra il dopo guerra troiano-greco e il dopoguerra '19-20 degno di un nuovo Bertoldo. I Proci sono... gli imboscati. Penelope è... la democrazia liberale. Il fatto che i Proci saccheggiano la dispensa di Ulisse, ne stuprano le ancelle e cercano di prendergli la moglie è una... rivoluzione. Ulisse è il... combattentismo. I Feaci sono l'Olanda o la Spagna neutrali che si arricchiscono sui sacrifizi altrui ecc. Ci sono poi delle proposizioni di metodo filologico: chi ha fatto la guerra e ha conosciuto il dopoguerra non può sostenere con sicurezza che l'Iliade e l'Odissea sono di un solo autore e sono unitarie in tutta la loro struttura (anche questa è una variazione della teoria della voce del sangue come origine e mezzo della conoscenza). Si potrebbe osservare, comicamente, che proprio Ulisse è il tipo del renitente alla leva e del simulatore di pazzia!
Indice dei nomi
Addison Joseph
Agapito IAgnelli Giovanni
Alberti Leon Battista
Alfieri Vittorio
Algarotti Francesco
Alighieri Dante
Amatucci Aurelio Giuseppe
Amicucci Ermanno
Antici, cardinaleAntonielli Ugo
Anzilotti Antonio
Ardigò Roberto
Arezio Luigi
AristoteleArpinati Leandro
Augusto III di Sassonia
Bacchelli Riccardo
Balbo Cesare
Ballerini Esuperanzo
Balzani Ugo
Barbadoro Bruno
Barbagallo Corrado
Barbarich Eugenio
Barberis, colonnelloBarbi Michele
Barbusse Henri
Baretti Giuseppe
Bargagli-Petrucci Gino
Baroncelli Piero
Baronio Cesare
Barrès Maurice
Bartoli Matteo
Basta Giorgio
Beccaria Manzoni Giulia
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