Domandare altro allo Shaw, far credere che altro lo Shaw abbia voluto dare, pretendere che sia necessario star lí ad ascoltare con tutto l'arco dell'intelligenza teso per colpire al volo paradossi e originalitŕ se si vuole non apparire cretini, sarebbe stolto e inintelligente.
Cesare e Cleopatra č un bellissimo lavoro anche senza che gli si imprestino arzigogoli ermetici per le persone comuni: un bellissimo lavoro, presentato in forma magnifica dalla compagnia di Emma Gramatica, in tutte le sue parti, degno di essere veduto e riveduto.
(14 giugno 1919).
«Il silenzio» di Pescetti al Carignano. Il dramma si svolge con un protagonista silenzioso: la casa. Dramma sentimentale, di piccole lacerazioni sentimentali, che si esaurisce nel mero dialogo e nelle contrazioni dei muscoli facciali: un motivo tenue, senza conseguenze gravi, che l'autore, giovanissimo, ha il merito grandissimo di aver espresso sobriamente, senza amplificazioni enfatiche e letterarie. Giovanni Bereni vive una sola vita con la sua casa, coi ricordi, con le immagini del passato che perennemente nascono e popolano, viventi creature, il silenzio discreto delle stanze. Giovanni Bereni č il passato, č la contemplazione, č l'inerzia che sogna; la vita pullula intorno e dentro la casa, prorompe vittoriosa, frange e lacera, spalanca le finestre e fa scappare esterrefatti i fantasmi. Una figliuola cresce accanto al Bereni, ama, tende alla vita attiva, si sposa e parte. Ha svuotato la casa, ne ha rotto l'incanto, l'ha spopolata dei suoi abitatori per farsi posto e la lascia cosí, ridotta una tomba, definitivamente.
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