L'ideale, divenuto tisico, si decompone ed è naturale muoia di un colpo d'aria, mentre Rogai bacia Marina: il Cinismo ubriaco e sconcio trionfa e ride silenziosamente.
La commedia ha avuto successo contrastato: una parte del pubblico temeva di essere preso in burletta, un'altra parte trovava nei personaggi simbolici significati profondi, degni di pensiero e di matura riflessione. Ha divertito molto lo spettacolo dell'ubriaco in iscena, che parla chiaro dicendo pane al pane vino al vino: un ubriaco sulla scena fa infatti sempre divertire.
(7 febbraio 1920).
«Pane altrui» di Turghenieff al Balbo. Turghenieff ha rivelato all'occidente la vita della nobiltà provinciale russa, ignorante e presuntuosa, credente in Dio, fedele allo zar, crudele col servo che chiama fratello. Tutta l'opera letteraria di Ivan Turghenieff è animata dalla ripugnanza per questa vita, da lui conosciuta in ogni particolare, da lui vissuta dolorosamente. Pane altrui non è che un bozzetto, una scena. Ma è tutta la tragedia del popolo russo che rivela. È la meschinità ripugnante dell'ambiente posta in rilievo con richiami sentimentali, è la reazione della nobiltà dell'anima al costume volgare della nobiltà russa qual era ancora pochi anni fa, in regime di servitú della gleba e di incontrastato feudalismo.
L'interpretazione di Ermete Zacconi è appassionata, ottima, efficace.
(14 marzo 1920).
«Sorelle d'amore» di Bataille all'Alfieri. Amore, dolcezza, virtú, generosità, tenerezza, candore: sono queste le doti che campeggiano nei quattro atti di Sorelle d'amore di Henri Bataille.
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