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      Occorre che tu sia forte, nonostante tutto, come sono forte io e che mi perdoni con tutta la tenerezza del tuo immenso amore e della tua bontà. Saperti forte e paziente nella sofferenza sarà un motivo di forza anche per me: pensaci e quando mi scriverai all'indirizzo che ti manderò rassicurami.
      Io sono tranquillo e sereno. Moralmente ero preparato a tutto. Cercherò di superare anche fisicamente le difficoltà che possono attendermi e di rimanere in equilibrio. Tu conosci il mio carattere e sai che c'è sempre una punta di allegro umorismo nel suo fondo: ciò mi aiuterà a vivere.
      Non ti avevo ancora scritto che mi è nato un altro bambino: si chiama Giuliano, e mi scrivono che è robusto e si sviluppa bene. Invece Delio in queste ultime settimane ha avuto la scarlattina, in forma leggera, sia pure, ma in questo momento non conosco le sue condizioni di salute: so che aveva già superato la fase critica e che stava rimettendosi. Non devi avere preoccupazioni per i tuoi nipotini: la loro mamma è molto forte e col suo lavoro li tirerà su molto bene.
      Carissima mamma: non ho piú la forza di continuare. Ho scritto altre lettere, ho pensato a tante cose e il non dormire mi ha un po' affaticato. Rassicura tutti: di' a tutti che non devono vergognarsi di me e devono essere superiori alla gretta e meschina moralità dei paesi. Di' a Carlo che egli specialmente ora ha il dovere di pensare a voi, di essere serio e laborioso. Grazietta e Teresina devono essere forti e serene, specialmente Teresina, se deve avere un altro figlio, come mi hai scritto.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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