Carissima Tatiana, la prossima volta scriverò una lunga lettera per Giulia; ancora non mi sento. Scrivimi subito e mandami le fotografie; per il resto non preoccuparti.
Ti abbraccio affettuosamenteAntonio
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7. gennaio 1927
Carissima Tania,
ho ricevuto la tua lettera del 4 gennaio, un pacco contenente oggetti di toilette e il sacco da viaggio e un secondo pacco contenente dei panettoni che però deve essere giunto con molto ritardo. Davvero non posso accettare il consiglio di... trovare dei capricci. Purtroppo, nella condizione in cui devo vivere, i capricci nascono da soli: è incredibile come gli uomini costretti da forze esterne a vivere in modi eccezionali e artificiali sviluppino con particolare alacrità tutti i lati negativi del loro carattere. Specialmente gli intellettuali, o, per meglio dire, quella categoria di intellettuali che in italiano volgare si chiamano mezze calzette. I piú calmi, sereni e misurati sono i contadini; poi vengono gli operai, poi gli artigiani, quindi gli intellettuali, tra i quali passano raffiche improvvise di follia assurda e infantile. Parlo naturalmente dei confinati politici, non dei coatti comuni, la cui vita è primitiva ed elementare e nei quali le passioni raggiungono, con rapidità spaventosa, i culmini della pazzia: in un mese si son verificati tra i coatti comuni cinque o sei fatti di sangue.
Dunque non seguirò il tuo consiglio di fare capricci. Però hai ragione: talvolta io sono cattivo involontariamente e offendo i miei amici senza saperlo.
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Tatiana Giulia Tania
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