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      Immagino le sue condizioni di spirito, oltre a quelle fisiche, per tutto un complesso di ragioni; questa malattia deve essere stata molto angosciosa. Povero Delio; dalla scarlattina alla grippe, in cosí breve tempo! Scrivi tu a nonna Lula, e pregala che mi scriva una lunga lettera, in italiano o in francese, come può (del resto tu potresti mandarmi la sola traduzione), e mi descriva, proprio per benino, la vita dei bambini. Mi sono proprio persuaso che le nonne sanno meglio delle mamme descrivere i bambini e i loro movimenti, in modo reale e concreto; sono piú oggettive, e poi hanno l'esperienza di tutto uno sviluppo vitale; mi pare che la tenerezza delle nonne sia piú sostanziosa di quella delle mamme (Giulia non deve però offendersi e ritenermi più cattivo di quello che sono!)
      Non so proprio suggerirti nulla per Giuliano; su questo terreno ho già fallito una volta con Delio. Forse io stesso saprei fabbricargli qualche cosa di conveniente, se potessi essergli vicino. Fa tu, secondo il tuo gusto, e scegli qualche cosa a mio nome. Ho fabbricato in questi giorni una palla di cartapesta, che sta finendo di asciugare; penso che sarà impossibile di inviartela per Delio; d'altronde non sono ancora riuscito a pensare al modo di verniciarla e senza vernice si disfarebbe facilmente per l'umidità.
      La mia vita trascorre sempre ugualmente monotona. Anche lo studiare è molto piú difficile di quanto non sembrerebbe. Ho ricevuto qualche libro e in verità leggo molto (piú di un volume al giorno, oltre i giornali), ma non è a questo che mi riferisco; intendo altro.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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