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      Non pare vero come tanto tempo sia trascorso. Bisogna però tener conto del fatto che in questi cinque mesi ne ho visto di tutti i colori e ho subito le impressioni piú strane e piú eccezionali della mia vita. Roma: 8 novembre fino al 25 novembre; isolamento assoluto e rigoroso. 25 novembre: Napoli, in compagnia dei miei 4 compagni deputati fino al 29 (3, non 4, perché uno fu staccato a Caserta per le Trémiti). Imbarco per Palermo e arrivo a Palermo il 30. Otto giorni a Palermo: 3 viaggi per Ustica a vuoto per il mare tempestoso. Primo contatto con gli arrestati siciliani per mafia: un mondo nuovo, che io conoscevo solo intellettualmente; verifico e controllo le mie opinioni in proposito, che riconosco abbastanza esatte. Il 7 dicembre, arrivo a Ustica. Conosco il mondo dei coatti: cose fantastiche e incredibili. Conosco la colonia dei beduini di Cirenaica, confinati politici: quadro orientale, molto interessante. Vita di Ustica. Il 20 gennaio, riparto. 4 giorni a Palermo. Traversata per Napoli con criminali comuni. Napoli: conosco tutta una serie di tipi del piú alto interesse per me, che del Mezzogiorno fisicamente conoscevo solo la Sardegna. A Napoli, tra l'altro, assisto alla scena di iniziazione alla camorra: conosco un ergastolano (un certo Arturo) che mi lascia una impressione indelebile. Dopo 4 giorni parto da Napoli; fermata a Cajanello, nella caserma dei carabinieri; conosco i miei compagni di catena, che verranno con me fino a Bologna. Due giorni a Isernia, con questi tipi.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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