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      Non credere che questa sia una fanciullaggine. Una notizia importante: da qualche giorno mangio molto; tuttavia non riesco a mangiare la verdura; ho fatto strenui sforzi, ora ho rinunziato perché mi rivolta in modo terribile. - Eppure, non riesco a dimenticare che forse tu verrai e che forse (ahimè!) potremo rivederci sia pure per qualche minuto. Ti abbraccio.
      Antonio
     
      26.
     
      18 aprile 1927
     
      Cara Tania,
      ho ricevuto il tuo bigliettino del 4 aprile, con le due lettere di Giulia; non ho ancora ricevuto le altre lettere che annunzi. Ho passato la Pasqua attendendo i tuoi saluti, ma non ho ricevuto nulla (ti ricordi? mi scrivesti che mi mandavi al carcere di Roma varie cose supplementari, perché ognuna di esse era come un tuo saluto). Ti assicuro però che ciò non mi ha fatto dispiacere; ero quasi sicuro che non saresti riuscita, proprio per il giorno di Pasqua, a inviarmi i dolci. Quando ti scrissi era troppo tardi, dato l'ingorgo postale che si verifica in tali occasioni e penso che se anche arriva qualcosa dopo il giorno regolamentare, non sarà trasmesso. Pazienza. Un altro giorno regolamentare è quello dello Statuto (prima domenica di giugno): te lo rivelo dopo un lungo ragionamento pro e contro. Il ragionamento si è concluso cosí: sarà un bellissimo epigramma se io festeggerò il giorno dello Statuto! Perciò conto sui tuoi dolci, per allora; hai tutto il tempo per pensarci, scegliere, confezionare, ecc. ecc. Non preoccuparti troppo della scelta. Mi piacciono tutte le qualità, purché non siano troppo dolci.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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