Poiché non ne sono molto persuaso, te lo ricorderò io. Nansen, avendo studiato le correnti marine ed aeree dell'Oceano Artico ed avendo osservato che sulle spiaggie della Groenlandia si ritrovavano alberi e detriti che dovevano essere di origine asiatica, pensò di poter giungere o al Polo o almeno vicino al Polo, facendo trasportare la sua nave dai ghiacci. Cosí si lasciò imprigionare dai ghiacci e per 3 anni e ½ la sua nave si mosse solo in quanto si spostavano, lentissimamente, i ghiacci. Il mio stato d'animo può paragonarsi a quello dei marinai di Nansen durante questo viaggio fantastico, che mi ha sempre colpito per la sua ideazione, veramente epica.
Ho reso l'idea? (come direbbero i miei amici siciliani di Ustica). Non potrei renderla in modo piú breve e sintetico. Dunque non preoccuparti per questo lato della mia esistenza. Invece, se vuoi che io ti ricordi sempre con tenerezza (scherzo, sai!), scrivimi a lungo e descrivimi la tua vita e quella dei bambini. Tutto mi interessa, anche le minuzie. E mandami delle fotografie, ogni tanto. Cosí seguirò anche con gli occhi, lo sviluppo dei bambini. E scrivimi anche di te, molto. Vedi, qualche volta, il signor Bianco? E vedi quel curioso tipo di africanista che una volta mi promise un fritto di rognoni di rinoceronte? Chissà se si ricorda ancora di me; se lo vedi parlagli di questo fritto e scrivimi le sue risposte; mi divertirò un mondo. Sai che non faccio altro: pensare al passato e riandare tutte le scene e gli episodi piú buffi; ciò mi aiuta a passare il tempo, qualche volta proprio rido di cuore, senza neanche accorgermene.
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