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      Qualche cosa in tal senso forse incomincia ad avvenire per lo studio delle lingue, che cerco di fare sistematicamente, cioè non trascurando nessun elemento grammaticale, come non avevo mai fatto sinora, poiché mi ero accontentato di sapere quanto bastava per parlare e specialmente per leggere. Perciò finora non ti ho scritto di mandarmi nessun dizionario: il dizionario tedesco del Kohler che mi avevi mandato ad Ustica è stato perduto dai miei amici di colà; ti scriverò di mandarmi l'altro dizionario, quello sistema Langescheid, quando avrò studiato tutta la grammatica; allora ti scriverò di mandarmi anche i Gespräche di Goethe con Eckermann, per farvi su delle analisi di sintassi e di stile e non solo per leggerli; ora leggo le novelline dei fratelli Grimm che sono elementarissime. Sono proprio deciso a fare dello studio delle lingue la mia occupazione predominante; voglio sistematicamente riprendere, dopo il tedesco e il russo, l'inglese, lo spagnolo e il portoghese che avevo studiacchiato negli anni scorsi; inoltre il rumeno, che avevo studiato all'università solo nella sua parte neolatina e che ora penso di poter studiare completamente, cioè anche per la parte slava del suo dizionario (che poi è piú del 50% del vocabolario rumeno). Come vedi, tutto ciò dimostra che sono completamente tranquillo anche psicologicamente; infatti non soffro piú di nervosismo e di accessi di sorda collera come nei primi tempi; sono acclimatato e il tempo mi scorre abbastanza in fretta; lo calcolo a settimane e non a giorni e il lunedí è il punto di riferimento, perché scrivo e mi faccio la barba, operazioni eminentemente topiche.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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