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      Una grande delusione intellettuale mi ha dato invece il tanto strombazzato libro di Henri Massis Défense de l'Occident; credo che Filippo Crispolti o Egilberto Martire avrebbero scritto un libro piú snello se fosse loro venuto in testa l'argomento. Ciò che mi fa ridere è il fatto che questo egregio Massis, il quale ha una benedetta paura che l'ideologia asiatica di Tagore e di Gandhi non distrugga il razionalismo cattolico francese, non s'accorge che Parigi è diventata una mezza colonia dell'intellettualismo senegalese e che in Francia si moltiplica il numero dei meticci. Si potrebbe, per ridere, sostenere, che se la Germania è l'estrema propaggine dell'asiatismo ideologico, la Francia è l'inizio dell'Africa tenebrosa e che il jazz-band è la prima molecola di una nuova civiltà eurafricana!
      Ti ringrazio per aver cercato di farmi avere i fogli mancanti al mio esemplare del libro del Rosselli. Hai letto il libro? Io non conosco il Rosselli, ma vorrei dirgli che non comprendo in un libro di storia l'acrimonia che egli mette nel suo. Questo in generale. In particolare: lo spunto del suo libro mi pare drammatico fino all'istrionismo (naturalmente il recensore del «Giornale d'Italia» si è impadronito di questo spunto e l'ha rigirato con la massima pacchianeria). Poi il Rosselli non accenna neanche al fatto che la famosa riunione di Londra del 1864 per l'indipendenza della Polonia era domandata dalle Società napoletane da qualche anno e fu convocata proprio per una esplicita lettera di una Società napoletana.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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