Ti spiego il caso. Come deputato avevo diritto ogni anno a 8 biglietti di 1a classe e 4 di 2a per le persone della famiglia o per chi viaggiava con me in accompagnamento per ragioni di salute. Mi sono servito di questi biglietti qualche volta per farmi accompagnare, perché in tutti gli anni scorsi sono sempre stato molto debole e soffrivo qualche volta di svenimenti e di capogiri. Una volta che da Roma andai a Milano, il mio accompagnatore doveva subito ripartire, come fare? Mi rivolsi all'impiegato dei biglietti speciali e gli domandai schiarimenti; mi rispose che potevo emettere il biglietto, specificando: «di ritorno dall'accompagnamento». Cosí feci e ripetei altre due volte, successivamente, la cosa. Nel maggio 26, quando dovevo ritirare i biglietti del nuovo anno legislativo, essi mi furono rifiutati e mi si comunicò che avrei dovuto pagare, per averli, qualche migliaio di lire, importo di tre biglietti piú la multa. Io penso che non devo pagar nulla: - 1° perché da parte mia non c'è stato nessun dolo; ho presentato allo sportello dei biglietti che sono stati accettati, nonostante che in essi fosse scritto chiaramente: «di ritorno dall'accompagnamento», ciò significa che il regolamento non è chiaro e che gli impiegati non sanno interpretarlo - 2° perché sono stato danneggiato col non uso dei biglietti per il 1926. Ti ho spiegato questo perché tu veda che non c'è stato nulla di male da parte mia. In ogni caso sono io solo il responsabile e non so cosa possono pretendere dai miei genitori.
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