Io sono persino un po' umiliato di tanta abnegazione, che qualche volta non si trova neanche nelle sorelle.
Volevo dirti una cosa. Io non ricordo piú quali miei libri si trovano ancora a Ghilarza. Ricordo che nel 1913 avevo a Torino comprato uno stok di libri sulla Sardegna della biblioteca di un marchese di Boyl, i cui eredi si erano disfatti dei libri di argomento sardo. Qualcheduno, mi pare di ricordare, l'avevo portato a Ghilarza nelle vacanze. Vorrei avere, se ci sono ancora, il libro del generale Lamarmora sui suoi viaggi in Sardegna (è scritto in francese) e le storie del barone Mannu. Questi due mi pare che siano proprio a Ghilarza. Avevo un grosso volume rilegato (molto grosso, del peso di almeno 10 kili) con la raccolta di tutte le carte d'Arborea, ma non ricordo se l'avevo portato. Un volumetto che invece ci deve essere è dell'ingegnere Marchesi, Con Quintino Sella in Sardegna. Se trovi qualcuno di questi libri in casa, fammelo mandare. Di' a Carlo che se gli capita di comprare qualche numero della rivista «Il Nuraghe» me lo mandi dopo averlo letto. Quando ti capita mandami qualcheduna delle canzoni sarde che cantano per le strade i discendenti di Pirisi Pirione di Bolotana e se fanno, per qualche festa, le gare poetiche, scrivimi quali temi vengono cantati. La festa di S. Costantino a Sedilo e di S. Palmerio, le fanno ancora e come riescono? La festa di S. Isidoro riesce ancora grande? Lasciano portare in giro la bandiera dei quattro mori e ci sono ancora i capitani che si vestono da antichi miliziani?
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