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      » Non ci avevo neanche pensato a questi articoli: mi ero limitato a studiare le nozioni di «diritti e doveri del cittadino» contenute nel libro di testo. E fu per me un terribile monito, che mi impressionò tanto piú, in quanto il 20 settembre precedente avevo partecipato per la prima volta al corteo commemorativo, con un lampioncino veneziano e avevo gridato con gli altri: «Viva il leone di Caprera! Viva il morto di Staglieno!» (Non ricordo se si gridava il «morto» o il «profeta» di Staglieno: forse, tutt'e due, per la varietà!), certo come ero di essere promosso all'esame e di conquistare i titoli giuridici per l'elettorato, diventando un cittadino attivo e perfetto. Invece non conoscevo gli 84 articoli dello Statuto. Che cittadino ero dunque? E come potevo ambiziosamente aspirare a diventare usciere di pretura e a possedere un cane con il fiocchetto e la gualdrappa? L'usciere di pretura è una ruotella dello Stato (io pensavo fosse una grande ruota); è un depositario e un custode della legge anche contro i possibili tiranni che volessero calpestarla. E io ignoravo gli 84 articoli! Cosí mi limitai gli orizzonti e ancora una volta esaltai le virtú civiche del carrettiere, che tuttavia può avere un cane anche egli, sia pure senza fiocchetti e senza gualdrappa. Vedi come i programmi precostituiti in modo troppo rigido e schematico vanno a cozzare, infrangendosi, contro la dura realtà, quando si ha una vigile coscienza del dovere!
      Cara Tania, ti pare che abbia un po' menato il can per l'aia?


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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