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      Vedi che l'indulgenza non è fuori luogo, almeno per chi non crede all'assolutezza dei principi neanche in questi rapporti, ma solo nel loro sviluppo progressivo insieme con lo sviluppo della vita generale. Tanti, tanti auguri. Ti abbraccio.
      Antonio
     
      87.
     
      12 marzo 1928
     
      Carissima mamma,
      nella scorsa lettera (del 5 marzo) ho commesso un errore, che però tu hai potuto correggere da te stessa: l'assicurata giunse a me il 4 febbraio e io ti scrissi per avvertirtene il 6 febbraio; non gennaio, come ti scrissi, ma febbraio, dunque.
      Ho ricevuto recentemente notizie dei bambini e di Giulia. Delio è sempre stato bene, ma il piccolo è stato gravemente ammalato, in pericolo per qualche mese e perciò non mi mandavano notizie. La malattia ha ritardato il suo sviluppo, nella dentizione e nel parlare, ma da qualche tempo, dopo la guarigione, si riprende bene e riacquista il tempo perduto. Mi scrivono un mondo di particolari, che non ti ripeto, perché sono in fondo i soliti della vita dei piccoli bambini, ma che le mamme ogni volta credono straordinari e meravigliosi e solamente propri dei loro piccoli.
      Pare certo, questa volta, che sia prossima la partenza per Roma e il processo. È forse addirittura probabile che si parta tra brevissimo tempo; cercherò di informarti della partenza con un telegramma, in modo che tu possa subito scrivermi al nuovo indirizzo delle Carceri Giudiziarie di Roma. Ti ripeto, ancora una volta, che tu non devi allarmarti qualunque sia la farragine di notizie che i giornali si compiaceranno pubblicare.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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