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      Ti abbraccio teneramenteAntonio
     
      90.
     
      26 marzo 1928
     
      Carissima mamma,
      ho ricevuto la tua assicurata del 12 marzo tre giorni dopo (il 14). Avrei potuto informartene subito, lunedí scorso, ma avevo già impegnate le lettere settimanali che sono concesse e non credetti di farti un torto grave. Ti ringrazio e ringrazio Carlo molto affettuosamente.
      Come vedi, non sono ancora partito per Roma, ma certamente questa volta ci siamo; si tratterà ad ogni modo, di giorni e non piú di mesi come è successo nel passato. Ho già ricevuto la sentenza di rinvio a giudizio, compilata dalla Commissione istruttoria presso il Tribunale speciale. Non ho appreso da essa nulla di nuovo. Contro di me non è portata nessuna accusa concreta, suffragata da prove documentarie e testimoniali. Ci sono quattro funzionari della polizia che affermano essere io responsabile di tutto il male che è successo in Italia nel 1926, anche del cattivo raccolto; tra l'altro ho visto ricordato persino il mio viaggio a Ghilarza nell'ottobre del '24 come un elemento di accusa. Vedi un po'! E tu ti lamentavi sempre perché io non mi facevo vedere! Meno male che viaggiavo poco. Naturalmente tutto questo non deve crearti delle illusioni e farti credere che io possa essere assolto. Bisogna proprio che ti abitui al pensiero che sarò condannato e che necessariamente dovrò passare in carcere un certo numero di anni, che spero brevi, ma che è inevitabile. Io sono arciabituato oramai e anzi vorrei che tutto si svolgesse piú rapidamente e che fossi già inviato in una casa di pena coi capelli rasi e la casacca.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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