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      Ciò mi è molto dispiaciuto, perché credo che in simili quistioni non bisogna mai inventare e neanche esagerare. È vero anche che mancano i mezzi per verificare le cose, e in realtà io non so piú di quanto mi è stato riferito. Ma tu sei stata sempre informata da Tania e perciò non hai avuto occasione di turbarti. Io non voglio scrivere fuori; forse me lo concederebbero, ma io non voglio per principio. Ho ricevuto, per esempio, recentemente, una strana lettera firmata Ruggero, che domandava di avere una risposta. Forse la vita carceraria mi avrà fatto diventare piú diffidente di quanto la normale saggezza richiederebbe; ma il fatto è che questa lettera, nonostante il suo francobollo e il timbro postale, mi ha fatto inalberare. Anche in essa si dice che la mia salute deve essere cattiva! o che le notizie che si hanno sono in tal senso. Sono stato male nei primi mesi, dopo il viaggio Ustica-Milano; poi mi sono riposato e rimesso in modo soddisfacente. Studio, leggo, nei limiti delle possibilità, che non sono molte. Un lavoro intellettuale sistematico non è possibile, per mancanza di mezzi tecnici.
      Cara Giulia, mi dispiace di ricevere cosí scarse notizie sulla tua vita e sulla vita dei bambini. Temo che in avvenire esse possano diventare ancora piú scarse: è questa la piú grande preoccupazione per me.
      Ti abbraccio teneramente, caraAntonio
     
      98.
     
      7 maggio 1928
     
      Carissima Tania,
      ho ricevuto due tue lettere, del 17 e del 20 aprile, che mi sono giunte dopo quella del 25, alla quale ho risposto lunedí scorso.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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