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      Tu mi provochi, molto amabilmente, ma io non mi lascio trascinare neanche, come dire?, dalla vanità paterna. Forse, quando sarò piú rimesso e avrò meno mal di capo, ritroverò la buona voglia che avevo a Milano. Ma allora, le cose erano molto diverse: scrivevo 2 lettere ogni settimana e le scrivevo nella mia cella, avendo a disposizione 4-5 ore di tempo. A Roma e qui le cose sono cambiate, anche tecnicamente, perché si scrive in un locale comune, su dei banchi da scuola e bisogna fare il piú in fretta che è possibile. Scrivo molto velocemente e sono portato a scrivere solo di cose molto concrete.
      Scrivimi piú a lungo sulla tua salute. Sai che 5 mesi fa, quando ti vidi a Roma, eri ischeletrita. Anche per questo tuo padre ha ragione quando ti fa delle saggie prediche a proposito del tuo viaggio. Devi rimetterti bene, prima di deciderti ad affrontare una lunga fatica. La volta prossima, scriverò per Giulia. Alla mamma scriverò domani, poiché si ha una lettera straordinaria per Natale.
      Carissima, ti abbraccio teneramente con tanti auguriAntonio
     
      - Mi sono ricordato che avevo deciso di scriverti per farmi mandare una grammatica inglese. Vorrei quella di Pietro Bardi, edizione Laterza, Bari, che ho già studiato un po' all'università, dove ho seguito anche il corso di letter. e lingua inglese. - Non mandarmi, per ora, nessun dizionario. Te lo domanderò io stesso a suo tempo, quando avrò rivisto la grammatica e mi sarò nuovamente orientato. Non ho capito bene quanto mi hai scritto di Fabrizio.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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