Devi ricordare che io non so nulla. Per es. non ho neanche saputo quale sorte abbia avuto Tulli, il mio compagno di cella a Milano.
113.
31 dicembre 1928
Carissimo Carlo,
ho ricevuto un mucchio di cose: i medicinali, le 200 lire, ecc. Ti ringrazio di cuore. Il medico mi ha detto che il Siero Casali mi farà certamente bene. Pare sia la cura piú appropriata. Per Natale è venuta a Turi Tatiana; si è trattenuta abbastanza per avere alcuni colloqui. Mi è dispiaciuto che proprio nei giorni di Natale mi sia sentito poco bene. Ho avuto un attacco di uricemia, con grandi dolori alle reni, alle viscere e alla vescica, che però è già in via di dileguarsi. Cosí temo che Tatiana abbia avuto una impressione falsa della mia condizione generale di salute. In realtà questo è un male doloroso solo quando si fa acuto; ciò che può avvenire di raro, purché si stia attenti a escludere dall'alimentazione ogni cibo irritante o riscaldante. D'ora innanzi starò ancora piú attento che per il passato e spero di evitare ogni altra occasione. La visita di Tatiana, a parte questo contrattempo, mi ha fatto molto piacere, come puoi immaginare.
Ho ricevuto la lettera di mamma del 24, col biglietto e la figurina di Edmea. Sono contento che la mamma stia meglio e vada rimettendosi. Bacia tanto Edmea da parte mia, con qualche leggero pizzicotto nelle parti grasse, e ringraziala delle sue espressioni molto gentili e molto ben dette. Però mi pare che ella, se compone abbastanza bene e sa mettere in frasi spontanee e vive i suoi sentimenti, commette un numero di strafalcioni d'ortografia troppo grande anche per una scolara che è appena in terza.
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